mercoledì 29 dicembre 2010

La classe a teatro (Classe 12)


Il 29 novembre 2010, noi della classe di italiano B, insieme ad altri compagni, siamo andati a vedere lo spettacolo teatrale "Made in Italy" messo in scena dalla Compagnia italiana di prosa.  Si trattava di una rappresentazione suddivisa in tre atti unici il cui tema comune era comicità e umorismo.
La prima parte era una messa in scena di "Cecè" di Luigi Pirandello. Il protagonista, Cecè,  chiede un favore ad un suo amico per recuperare tre cambiali date ad una donna. Con l'aiuto di spiegazioni fantasiose e battute esilaranti, l'amico di Cecé riuscirà nel suo intento.

La seconda parte dello spettacolo raccoglieva vari sketch molto esilaranti tratti dagli scritti di Achille Campanile, pieni di giochi di parole e situazioni divertenti. Da segnalare la lettura di brevi storielle comiche,o barzellette,  durante la quale il pubblico si faceva delle belle risate. Ci ha colpito soprattutto quella su Galileo (vedi testo alla fine dell'articolo), che dice di aver scoperto il movimento della terra "col pendolo", mentre il Granduca a cui dà la notizia capisce "colpendolo", dando origine ad un equivoco davvero divertente. Da segnalare poi, "Il Bacio", sketch spassosissimo che svela il pensiero di due innamorati apparentemente travolti da un bacio lungo e appassionato, che dopo un po' si rivela però noioso per entrambi. Una voce  fuori campo esterna il pensiero dei due "innamorati" e la loro insofferenza, evidenziata anche dai loro gesti. La comicità di questo sketch è data soprattutto dal fatto che ci si può facilmente identificare nella situazione.

La terza e ultima parte è tratta da uno scritto di Eduardo De Filippo nel quale il protagonista spara a salve alla moglie scontrosa per farle cambiare  idea su qualsiasi discussione.
 
Le tre parti sono una più irresistibile dell'altra, grazie, oltre che alla bravura degli attori,alla genialità dei testi da cui lo spettacolo è tratto. Pirandello gioca molto sui contrari, Campanile fa sbellicare gli spettatori con giochi di parole geniali e De Filippo mette in scena personaggi tipicamente italiani.

Uno spettacolo divertente, piacevole e semplice. Consigliato!!


Clicca qui per informazioni sulla compagnia teatrale e foto dello spettacolo


 Uno dei testi di Achille Campanile presentati nello spettacolo

Galileo (Achille Campanile, Vite di uomini illustri)

Quando Galileo, osservando le oscillazioni del pendolo, fece la grande scoperta, per prima cosa andò a dar la notizia al Granduca.

“Eccellenza,“gli disse “ho scoperto che il mondo si muove”.

“Ma davvero?” fece il Granduca, meravigliato e anche un po' allarmato. “E come l'avete scoperto?”

“Col pendolo”.

“Accidenti! Colpendolo con che cosa?”

“Come, con che cosa? Col pendolo, e basta. Non c'era nient'altro, quand' ho fatto la scoperta”.

“Ho capito. Ma colpendolo con che cosa? Con un oggetto contundente? Con un'arma? Con la mano?”

“Col pendolo, soltanto col pendolo. »

“ Benedetto uomo, ho capito. Avete scoperto che il mondo si muove colpendolo. Cioè, che si muove quando lo si colpisce. Bisogna vedere con che cosa lo si colpisce.

“Non potete averlo colpito con niente. E ci vuole un bell' aggeggio per colpire il mondo in modo da farlo muovere".

Il grande astronomo e matematico si mise a ridere di cuore.

“Eccellenza”, disse “ma voi credete che "col pendolo” vada legato con "si muove”. No. Va legato con "ho scoperto”. Col pendolo ho scoperto che il mondo si muove. L' ho scoperto col pendolo”.

“Colpendo il mondo. Ho capito”.

“Ma no. Col pendolo. Col pendolo!”

“Ma colpendo chi, allora? E con che?”

“ Ma non colpendolo. Col pendolo!”

“Che modo di ragionare! Non colpendolo, ma colpendolo!”

Insomma, dovette scriverglielo su un pezzo di carta