domenica 26 aprile 2009

Intervista immaginaria a Guido Laremi. (Saeko M.)


Intervista immaginaria a Guido Laremi, uno dei protagonisti del romanzo "Due di due" (2005) di Andrea De Carlo.

Tutti sanno chi è Guido Laremi, il protagonista del famoso romanzo “Due di Due”. Il libro è suddiviso in due parti che corrispondono a due diverse fasi della sua vita: l’adolescenza e la vita da adulto. Il tema fondamentale del libro è l’evoluzione della sua amicizia con Mario nel corso degli anni. Abbiamo intervistato Guido, il personaggio più affascinante del libro, che ha risposto ad una serie di domande riguardo alla sua personalità e all’amicizia, rivelandoci i suoi sentimenti verso il suo caro amico Mario.




Intervistatore:

“Il libro Due di Due ha sicuramente avuto un grande successo, e soprattutto i giovani hanno provato simpatia verso Guido. Cosa ne pensa di questa cosa? E qual è, secondo lei, il motivo di questo fenomeno?”

Guido:
“Bhè, a dire il vero io sono un personaggio molto strano, ho un carattere forte e fingo di essere insofferente ed indifferente anche se in fondo sono molto sensibile e debole. Secondo me, tanti ragazzi provano questo senso di ammirazione nei miei confronti, soprattutto per il mio stile ribelle e indipendente. Direi che sono un ragazzo forte in confronto agli altri, anche perché riesco a mascherare la mia debolezza. Il mio carisma, il fatto di essere capace di convincere le persone attraverso i discorsi persuasivi, è uno dei fattori più importanti del mio fascino. Infatti, Mario prova attrazione per me proprio perchè abbiamo un carattere completamente opposto: io sono un ragazzo attivo, determinato e sempre sicuro di me, Mario invece è passivo, insicuro e si lascia trascinare dal mio entusiasmo vulcanico.”

Intervistatore:
“ Sì, infatti è proprio questo che volevo sapere... le dispiacerebbe parlare un po’ della vostra amicizia?”

Guido:
“ Uhm...credo che sia un’amicizia nata lentamente ed il legame si rafforza con il tempo. All’ inizio si vede che il nostro rapporto non è una cosa seria, anzi. Ma, a mano a mano che abbiamo cominciato a scambiarci le idee, abbiamo cominciato a capirci di più. Insomma, direi che da questo momento ho iniziato a dare importanza all’amicizia. Non c’è nessun dubbio che la nostra forma d’amicizia è assai particolare, fatta di poche parole... Ma, comunque sono sicuro che la relazione spirituale ci sia sempre stata tra di noi....”

Intervistatore:
“ Quindi, com’è secondo lei un’amicizia ideale?”

Guido:
“ Sinceramente, non riesco a definire a parole cosa sia un’amicizia ideale. Ma, il fatto di sentirsi legati fortemente anche se non ci si tiene in contatto, secondo me è già una bella cosa. L’ importante non è solo trovarsi ed uscire insieme, ma il fatto di sentirsi sempre vicini nonostante la distanza....”

Intervistatore:
“ Alla fine, come mai ha scelto Mario come suo migliore amico?”

Guido:
“ Hahaha....non sono stato io a sceglierlo, è semplicemente il fatto che siamo fatti uno per l’altro. Infatti, io gli voglio tanto bene anche se non riesco al esprimerlo a parole. Fino ad adesso ho vissuto una vita infelice, incapace di stabilire una relazione seria con nessuno e nessun posto. Per questo motivo, ho vagabondato per il mondo in cerca di un luogo sicuro. Ma alla fine non sono riuscito a trovarlo....Solo quando sto da Mario, sento di essere a mio agio e tranquillo... Insomma, lui è l’unica persona in questo mondo di cui mi possa fidare”

Intervistatore:
“ E’ una fortuna trovare un’amicizia come questa! La nostra intervista si conclude qui. Grazie per la sua disponibilità.”

(Saeko Muramastu)

domenica 19 aprile 2009

Quando la tecnologia ti si rivolta contro... (Vince Marcantonio)


Tecnologia... una meraviglia che ormai fa parte della vita quotidiana di tutti e della quale non possiamo più fare a meno. Ora tutto è automatizzato…. anche le case. E’ bella l’idea di avere una casa dove tutto è automatico, dove le macchine fanno tutto al posto tuo. Però cosa succede se la tecnologia fallisce?
Sono andato a casa di Sofia. Quella con la casa tutta tecnologica. Adoro la tecnologia, non potevo rifiutare la sua proposta di restare da lei per qualche giorno! Sinceramente, è stato un weekend incredibilmente... terribile! Ho intuito che qualcosa non andava quando vernerdì sera è saltata la corrente. Poi, quando il sistema si è riavviato le luci hanno cominciato a spegnersi. Nel buio, io e Sofia ci siamo messi a cercare una pila. Come in un film horror… non sono riuscito a dormire per quasi tutta la notte.
Sfortunatamente, è arrivato sabato. Alle 8 è suonata la sveglia e non solo... musica ‘house’ ad alto volume accompagnava un voce ellettronica che ripeteva “Sveglia, Sofia!”. Dopo questo brusco risveglio, sono andato a farmi una doccia. Anzi, ci ho provato. La doccia, che era grande come una stanza, mi ha spruzzato con acqua ad alta pressione, e poi quella voce ellettronica rideva! Arrabbiato, sono andato in cucina (mi viene fame quando mi arrabbio) però il frigorifero era chiuso ermeticamente e non riuscivo ad aprirlo.
Stanco, puzzolante, e affamato, sono andato in salotto a guardare la tv. Ho chiesto al telecomando integrato di mettere sul telegiornale però mi ha risposte dicendo che l’unico canale disponibile era MTV. Che incubo! E Sofia, dov’era? Chiusa in camera sua perchè la porta murale non si apriva. Ho provato ad aprirla però il computer che controllava la casa era bloccato. Naturalmente, sono saltato fuori dalla finestra digitale e sono scappato a casa, lasciando Sofia alle prese con la sua casa automatica… Buona fortuna con la tecnologia!

(Vince Marcantonio)

Recensione: Non abbiate paura se siete rimasti a casa. (Yohai N.)



Regista:
Gabriele Salvatores

Anno: 2003

Genere:Drammatico

Con: Giuseppe Cristiano (Michele), Diego Abatantuono (Sergio), Aitana Sánchez-Gijón (mamma di Michele), Dino Abbrescia (papà di Michele).


Film non brutto ma non bello, non noioso ma neanche troppo interessante, se siete rimasti a casa in occasione dell’ultima proiezione non avete perso più di tanto, e lo scoprirete anche se noleggiate il DVD. Il film “Io non ho paura”è stato adattato al grande schermo dall’omonimo romanzo di Nicolò Ammaniti a cura del noto regista Gabriele Salvatores. La storia si svolge in un piccolo paesino del meridione, dove un giorno Michele, il protagonista undicenne del film, trova una cosa spaventosa in un buco nascosto: una gamba di un bambino. Immediatamente scappa, ma poi torna e scopre che la gamba appartiene a un bambino vivo tenuto in ostaggio. In seguito, scopriamo con Michele il mistero che circonda questo bambino nel buco.

I temi che vengono affrontati nel film sono l’amicizia, la fantasia, la crescita, il tradimento, rapporti familiari e infine la paura. Sembra che ci siano dei temi che sono stati aggiunti nel film per motivi commerciali per attirare un pubblico più vasto. Non c’è un forte messaggio alle fine, il che fa pensare ad un libro giallo con un finale aperto.

I ruoli degli attori adulti vengono interpretati bene, ma i ragazzi lasciano a desiderare. In compenso, la sceneggiatura è molto ben fatta e Salvatores ci mostra delle scene bellissime: peccato che la musica che le accompagna non sia adatta alla storia e disturbi la visione del film! È il tipo di film che in generale non soffri quando lo guardi ma di cui neanche ti ricordi la mattina dopo. I vostri bambini si divertiranno più di voi.

(Yohai Nitzani)

giovedì 16 aprile 2009

Dal film "Quando sei nato non puoi più nasconderti (Saeko M.)"

Regista : Marco Tullio Giordana
Genere: Drammatico
Anno: 2005
Con: Alessio Boni, Michela Cescon, Rodolfo Corsato, Matteo Gadola, Andrea Tidona, Adriana Asti


Trama:


Sandro è il giovane figlio di un industriale bresciano. La sua esperienza quotidiana lo mette a contatto con persone provenienti da diversi paesi extracomunitari ma la sorte che lo attende gliene farà sperimentare direttamente le profonde sofferenze. Infatti, nel corso di una vacanza in barca a vela verrà sbalzato fuoribordo, creduto morto dai genitori ma salvato e issato a bordo di una 'carretta del mare' che trasporta clandestini. Qui diventerà amico di due giovani romeni, Radu e Alina. Una volta sbarcati e alloggiati in un centro di raccolta i tre conserveranno il loro legame al punto che Sandro chiederà ai genitori di adottarli. I due però tradiranno la fiducia loro accordata anche se Sandro non smetterà di sostenerli.



Gli alunni della classe 12 hanno inventato degli articoli di cronaca basati sulla storia di questo film. Ecco un esempio:

Dodicenne figlio di un ricco imprenditore bresciano portato in salvo in una nave clandestina


VIVO GRAZIE AI CLANDESTINI!
Era caduto in mare dalla barca a vela in cui viaggiava con il padre.


E' accaduto durante la notte del 17 luglio, quando padre e figlio stavano viaggiando con la loro barca a vela. Secondo la testimonianza del padre, pare che il bambino sia caduto in mare nella notte profonda, proprio quando lui e il suo amico Giuseppe Mazzini, stavano discutendo sulla direzione da prendere. Mentre loro parlavano chiusi in una stanzina, il bambino si era svegliato ed era uscito fuori per respirare l’ aria pura.
Ma in quel momento, quando la barca si è inclinata a causa di una grossa ondata, il bambino ha perso l’ equilibrio ed è caduto in mezzo al mare non riuscendo pero’ a ritornare sulla barca. In quel momento, il bambino è stato completamente sommerso dall’ acqua e non sapeva cosa fare….
Oddio, ho avuto una pessima esperienza! Non ci voglio neanche pensare… Quando mi sono accorto di essere completamente solo, e che chiedere aiuto a qualcuno era una cosa assolutamente inutile, ho cominciato a piangere… Avevo un forte desiderio di vivere e di ritornare dai miei genitori…All’ inizio ho pensato sul serio di morire in mezzo a quel mare enorme, divorato dagli squali, fino a che sono stato portato in salvo da una specie di nave clandestina…” così ci racconta la sua esperienza Sandro Bruni, il ragazzino dodicenne, figlio di un ricco imprenditore bresciano.
Infatti, lui è stato salvato proprio da una nave clandestina, che trasportava una quantità enorme di gente straniera in Italia. Sandro ha fatto amicizia con due ragazzi rumeni Radu e Alina che gli hanno sia salvato la vita sia fatto compagnia durante “il viaggio” nella nave.
Non c’è dubbio sul fatto che la maggior parte dei clandestini vengono trattati male e senza alcun rispetto da parte dei paesi ricchi, e spesso vengono anche disprezzati solo per essere clandestini. Ma questo evento ci dimostra che anche queste persone, spesso vittime dei nostri pregiudizi, possono darci un esempio di generosità e di solidarietà.
(Saeko M.)