lunedì 7 dicembre 2009

Il mondo dei giovani della E.I.S.P Abitudini e interessi dei giovani della High School

Di recente, noi studenti della classe 11 di italiano B HL, abbiamo letto un sondaggio che riguardava il tumultuoso mondo dei giovani nei nostri giorni.

In seguito siamo stati incaricati di realizzare anche noi un sondaggio, che, come quello che abbiamo affrontato in classe, riflettesse le abitudini e i comportamenti dei giovani. Abbiamo formulato un questionario per gli studenti delle classi 9,10,11 e 12 che toccava svariati temi, dall’ alcool al fumo,dallo sport ai primi rapporti sessuali, passando per le mode dei ragazzi e i rapporti familiari.

Ecco, in breve, le tappe del nostro lavoro:

1.Per prima cosa abbiamo letto vari articoli tratti da giornali diversi come, per esempio, La Stampa e Il Corriere della Sera riguardanti la scuola, l'abitudine di bere, la paghetta e i giovani in generale; questo ci ha permesso di farci un'idea del mondo dei giovani e di sceglierei punti più interessanti da affrontare nel nostro sondaggio.

2.Successivamente, abbiamo trovato in Internet dei questionari come esempio di quello che poi avremmo costruito.

3.Abbiamo poi deciso i vari argomenti o sottotitoli per il questionario (I giovani e la lingua italiana, abitudini, tempo libero, spese e gestione dei soldi e rapporti personali).

4.In seguito, abbiamo formulato il questionario con domande legate ai cinque titoli. Abbiamo anche incluso una breve introduzione descrivendo la ragione dello svolgimento del sondaggio.

5.Quando abbiamo finito il questionario, abbiamo distribuito il tutto agli studenti della scuola superiore.

6.Nel momento in cui erano tutti completati abbiamo letto le informazioni che ci sono state fornite dagli studenti e ne abbiamo preso nota, con una persona che leggeva le risposte e una che le scriveva.

7.Infine, abbiamo riscritto i risultati finali sul computer così da trovare le percentuali appropriate e poterle esporre nella seguente relazione.

Una prima parte del questionario si riferisce alla lingua italiana e ai suoi dialetti. Sulla domanda che riguarda la conoscenza del proprio dialetto regionale, 44 studenti su 80 dichiarano di capirlo ma di non parlarlo, il 33% afferma di parlarlo solo con certe persone, l’1% lo parla sempre mentre l’11% non lo capisce affatto.

“Conosci il dialetto della tua regione?”
Non lo conosco: 9/80 (11%)
Lo capisco ma non lo parlo: 44/80 (55%)
Lo parlo solo con certe persone: 26/80 (33%)
Lo parlo quasi sempre:1/80 (1%)

Andando avanti, si parla delle abitudini dei giovani; 64 studenti su 80 affermano che bere è diventata una moda fra i giovani di oggi, mentre il 13% dice il contrario e il 7% non si esprime. Per quanto riguarda l'esperienza personale degli studenti intervistati, il 45% dice di bere solo in compagnia, il 23% qualche volta, e il 28% spesso. Dati che preoccupano, dato che si sta guardando una fascia di età dai 14 ai 17 anni. Questi dati  dimostrano inoltre che la maggior parte dei giovani d'oggi consuma alcolici, e che il motivo per cui lo fanno non è la presenza di di problemi,  ma  piuttosto perché ormai lo fanno tutti quindi danno per scontato che sia una cosa normale da fare e che  possono farlo anche loro, in qualche modo anche per sembrare più grandi.

La terza domanda, sempre parlando di vizi,  riguarda l'abitudine di fumare. Qui i dati sono molo più incoraggianti, e mentre il 61% ha dichiarato di non aver mai fumato, il 28% ha dichiarato di fumare solo qualche volta o solo in compagnia. Fortunatamente solo l'11% ha dichiarato che fuma regolarmente. Questo dimostra che la campagna pubblicitaria contro il fumo, l'elevato costo delle sigarette e i danni provocati dal fumo hanno effetti positivi nello scoraggiare i giovani a questa cattiva abitudine.

“A te capita di bere?”
Mai:22/80 (28%)
Qualche volta: 18/80 (23%)
Solo in compagnia:    36/80 (45%)
Spesso: 4/80 (5%)

“Hai l’abitudine di fumare?”
Mai: 49/80 (61%)
Qualche volta:14/80 (18%)
Solo in compagnia:    8/80 (10%)
Spesso:9/80 (11%)

Parlando del tempo libero degli studenti, i passatempi preferiti sono gli amici, lo sport, i videogiochi/Internet e la musica. La maggior parte degli intervistati dedica 2 ore alla settimana allo sport, ma 4-5-6 ore sono anche frequenti. La lettura di sicuro non è un passatempo molto diffuso fra i ragazzi in questione, dato che 1 ora o 2 è il risultato ricorrente per il tempo settimanale dedicatole.
Abbiamo analizzato inoltre quante ore di televisione un giovane guarda al giorno. Il 43% ha dichiarato di guardare la tv solo 1 ora al giorno, il 25% 2 ore al giorno. Si può notare che la  maggioranza dei giovani non guarda la televisione per più di 2 ore. Tuttavia nella domanda successiva, che riguarda il numero di ore passate  su Internet, più del 55% ha risposto che passa 2 o più ore in rete. Da queste ultime due domande si nota che la televisione e' stata sostituita dal computer. I siti più visitati sono Facebook, Youtube e Messenger.

Un'altra domanda che abbiamo posto agli studenti riguarda l'importanza del cellulare. Per il 35% degli intervistati, il cellulare e' come una droga, non ne potrebbero fare a meno. Il 50%  ha dichiarato di usarlo  per necessita' e divertimento, e solo il 18% ha dichiarato di non possederlo.

Una quarta parte del questionario riguarda la gestione dei soldi e le spese degli studenti. 57 studenti su 80 affermano di non ricevere una paghetta fissa, mentre il 29% dichiara di sì, partendo dai 10 euro settimanali per arrivare a toccare l’ esorbitante cifra dei 100 euro, sempre settimanali. Le maggiori spese sono per il cibo, i vestiti e la tecnologia.

Una domanda molto interessante è quella che riguarda l’importanza di indossare vestiti firmati. Ben 35 persone su 80 hanno detto di sì, mentre 45 no. In aggiunta, le marche, o “brand” preferite sono Abercrombie, Ralph Lauren e Tommy Hilfiger.

Verso la fine del nostro sondaggio si è toccato un tema delicato, come quello del rapporto coi genitori. Gran parte degli studenti ha un rapporto buono con mamma e papà, una buona percentuale afferma di avere un rapporto ottimo e una percentuale minima dice di avere un rapporto limitato o superficiale.
Le principali cause di discussioni fra genitori e figli sono la scuola, i permessi per le uscite serali e i passatempi.

Per finire, abbiamo posto una domanda sui rapporti sessuali, e se ci fosse un età giusta per la prima esperienza. 44 studenti su 80 hanno detto di sì, 31 no e 5 non si sono espressi. In aggiunta, quelli che hanno detto di sì hanno indicato per lo più i  16 anni come età ideale, mentre le persone che affermano di no si giustificano dicendo che “non bisogna bruciare le tappe” o “ che si deve aspettare la persona giusta”.

Un'ultima questione riguardava l’importanza degli amici nella vita, e l’83% degli intervistati ha dichiarato di non poter stare senza, mentre solo il 15% ha detto che gli amici sono importanti ma si può farne a meno.

In conclusione quindi, si può vedere come gli studenti rappresentino piuttosto bene il mondo giovanile attuale. Quello che fa pensare è il fatto che il gruppo influisce molto sul singolo, e se non fosse per il gruppo o la compagnia, 36 studenti su 80 non berrebbero e 8 su 80 non fumerebbero. Inoltre notiamo che gli studenti passano una discreta quantità di tempo davanti alla televisione e al computer, 1-2 al giorno, mentre alla lettura non si dedica molto tempo, in media 1 ora alla settimana. Infine un dato che preoccupa è quello della moda, e dell’ importanza che ha nei giovani. Quasi la metà ha affermato di non poter fare a meno di portare capi firmati, dato che cambierebbe radicalmente se si prendessero in considerazione giovani di altre regioni e altri paesi.

(Kirill B., Sabel F., Caterina P., Laure R.)

domenica 8 novembre 2009

Modi di dire della lingua italiana (Classe 11)

Alice e il Professore
Alice era appena tornata da casa: aveva un diavolo per capello. Il suo professore oggi aveva la luna di traverso dato che ieri aveva alzato un po’ il gomito e per di più aveva passato la notte in bianco.  Alice in classe aveva la testa fra le nuvole e quando non aveva saputo rispondere ad una domanda del professore, quest’ ultimo aveva perso le staffe e l’aveva accusata di essere una palla al piede per lo svolgimento del programma. Alice si era sentita come un pesce fuor d’ acqua, non sapeva che pesci pigliare. Dopo scuola, la ragazza ci mise tanto ad arrivare a casa, dato che abitava molto fuori mano.
Quella sera a cena i genitori di Alice le chiesero cosa c’era che non andava, lei inizialmente fece orecchie da mercante, ma poi vuotò il sacco e raccontò l’accaduto. I genitori, indignati, si misero le mani nei capelli dato che credevano che il professore fosse un pezzo di pane . Il giorno seguente i genitori di Alice andarono a parlare con il professore. Scoppiò il finimondo, ma alla fine i genitori riuscirono a convincere il preside a licenziare il professore. Giustizia fu fatta e Alice non vedeva l'ora di tornare a scuola.
Kirill

Cara Matilde,
    Come stai? Scusa se ti scrivo cosi tardi, ma ultimamente sono stata molto confusa, o meglio per non aver peli sulla lingua, ho perso la testa per un ragazzo.  Durante il giorno ho sempre la testa fra le nuvole, perche non so che pesce pigliare. Dal primo momento in cui  ho messo gli occhi su di lui, sono stata con lui un libro aperto, confessandogli i miei sentimenti, ma mi sembra di essere solo una palla al piede, perchè non dimostra alcun interesse per me. Passo le notti in bianco, e non faccio altro che fare fiasco. E tutto questo per un ragazzo di nome Alessandro.  Alessandro e’ un 18enne, che ha vissuto tutta la sua vita a Padova. L’anno scorso si è diplomato, e ora lavora nell’azienda di suo padre. Sta mettendo la testa a posto, e diventando un ragazzo maturo. E’ un pezzo di pane, che ad ogni instante e’ pronto a consolarti, darti una mano, e farti tornare il sorriso. Ha anche qualche difetto: si monta la testa facilmente e cerca il pelo nell’uovo quando si tratta di calcio, facendolo dare i numeri a tutti. Ma nel complesso è un ragazzo molto dolce, che pensa ai sentimenti degli altri, e quando litiga con un amico, ha la luna storta e un diavolo per capello perchè non gli piace essere in collera. Una cosa che proprio non mi piace di lui è che qualche volta alza il gomito. Mi metto le mani nei capelli pensando che forse tra me e lui non potrà mai esserci qualcosa. In questo momento vorrei poterti dire che sono a cavallo, ma non è  così. Non c’e nessuno a mettere i bastoni fra le ruote, ma ancora non funziona. Cosa posso fare? Dimenticarmelo? Insistere? Non ho idea, dammi un tuo consiglio. E tu invece? Raccontami un po’ quello che ai fatto ultimamente.
Scrivimi prest! Bacioni
Laura


La notte di Abdullah
C’era una volta, una signorina che spesso alzava il gomito e, dopo aver speso tutti i suoi soldi in bibite alcoliche, era rimasta al verde. Da sobria sembrava buona come il pane, ma quando beveva, diceva tutto quello che pensava: diventava un libro aperto. Una sera cominciò a parlare di immigrazione facendo di ogni erba un fascio e questo mi ha fatto girare le scatole perché io ero appena arrivato dall’Azerbaijan. Non aveva peli sula lingua e io non vedevo l’ora che il suo discorso finisse.
Ad un certo punto, l’ha sparata grossa. Sono andato su tutte le furie e ho perso la testa. Le ho detto di mettere la testa a posto e che aveva un cervello da gallina. A quel punto, anche lei ha dato i numeri e dei suoi amici le hanno dato una mano ad accerchiarmi. Mi sentivo come un pesce fuor d’acqua perché ero l’unico straniero nel locale. Lei aveva un diavolo per capello ed uno dei suoi amici sembrava avere la luna di traverso. Voleva sfogarsi su di me e al tre mi hanno attaccato contemporaneamente. Pata pim, pata pum e pata pim, pata pum, mi sono trovato al tappeto in quattro e quattr'otto. Dopo un paio di minuti di svenimento, mi sono rialzato. Abitavo fuori mano e perciò ci ho messo venti minuti ad arrivare a casa. Ho passato la notte in bianco a cause del dolore atroce. La morale è la seguente: prima di contraddire una persona in stato d’ebbrezza, assicurati che non abbia degli "scagnozzi" appresso.
Ravi

Cara Lucia,
come stai? Io non tanto bene. Da quando mi sono trasferita abito fuori mano e il centro è difficile da raggiungere. Potrei prendere l'autobus ma sono al verde, e pertanto devo rimanere nei dintorni. Ho rotto con Alberto perché cercava sempre il pelo nell'uovo e non riuscivo piu' a sopportarlo. In questo momento ho la luna di traverso e mi sento come un pesce fuori d'acqua. Mi metterei la mani nei capelli...
Penso anche che Alberto abbia un cervello da gallina e che qualche volta alzi il gomito, ma lui ha sempre negato. Tu invece?Con Lorenzo?
Scrivimi presto e raccontami tutto.Un bacio
Sabel

mercoledì 28 ottobre 2009

Il dialetto a scuola? Perchè no! (K. B. ,classe 11)


Recentemente, durante le lezioni di Italiano B Higher, noi della classe 11 abbiamo affrontato un argomento che riguardava l’introduzione dell'insegnamento dei dialetti regionali italiani nelle scuole. Ma sarebbe veramente una buona idea?

La spinta più forte di questo presunto movimento culturale viene proprio dal Nord Italia, per l'esattezza dal leader della Lega Nord Umberto Bossi e dal ministro Luca Zaia. Oltre a voler introdurre il dialetto regionale nelle scuole, Zaia ha anche proposto la realizzazione e la messa in onda in televisione di qualche fiction in dialetto, raccogliendo subito consensi ma molte più disapprovazioni.
Molti dibattiti si sono sviluppati attorno all’argomento. La maggior parte della gente si schiera dal lato conservativo della questione, e ammette che i giovani di oggi hanno fin troppi problemi con la lingua italiana per potersi permettere lo studio di una presunta parlata futile e senza scopo. Altri, che invece vogliono spezzare una lancia a favore dei dialetti, dicono che lo studio e l’apprendimento di una parlata locale aiuterebbe i giovani ad imparare la storia culturale della propria regione e poter di conseguenza tramandare le proprie tradizioni ai posteri.
Il dialetto, prendendo come esempio quello veneto, è usato frequentemente in ambito quotidiano dagli adulti ma anche dai giovani, che spesso hanno l’abitudine di buttare qualche detto locale qua e là. Il dialetto veneto è inoltre usato da cantanti e gruppi musicali, come la band padovana la “Piccola Bottega Baltazar”, che lo usa in certe canzoni per ricreare l’atmosfera delle campagne padane, e da cabarettisti come le "Bronse querte", i quali fanno spettacoli e pubblicano testi esilaranti sulla parlata veneta. Possiamo dunque constatare che in fondo l’introduzione dei dialetti nelle scuole, e non solo, è un'idea da prendere in considerazione.
Certo, ci sarebbero problemi con la grammatica, dato che i dialetti cambiano da città a città. Questo però non si presenta come problema per il ministro Zaia, che vede il dialetto come “identità culturale” di una regione. Per concludere vorrei esprimere la mia opinione a riguardo. L’introduzione del dialetto nelle scuole e nelle televisioni non è un’idea da scartare. I dialetti rappresentano le identità culturali di ogni regione, come dice Zaia, e dunque sarebbe un progetto interessante per insegnare le tradizioni di un popolo ai più giovani. Se queste leggi dovessero essere approvate, sarebbe un altro discorso. Solo chi vivrà vedrà!
Kirill Bonifacio 

martedì 9 giugno 2009

L’OROSCOPO DELL’ESTATE. (Alexandra e Juan, grade 11)

ARIETE (21 marzo – 20 aprile)
Quest’estate sarà fantastica ma solo se non avrete paura di provare nuove emozioni. Mangiate molta verdura e bevete tanti frullati!

TORO (21 aprile – 21 maggio)
Incontrerete persone nuove e interessanti e anche se troverete l’amore non dimenticate gli amici! Attenti alla linea, mangiate in modo sano.

GEMELLI (22 maggio – 21 giugno)
Se andrete in posti nuovi riceverete alcune proposte per un lavoro estivo che migliorerà la vostra salute e la vostra vita. Anche questa estate non troverete l’anima gemella … portate pazienza!

CANCRO (22 giugno – 22 luglio)
Viaggerete molto ma dovrete trovare anche il tempo per studiare e tutti i vostri problemi si risolveranno! Continuerete ad essere in perfetta forma.

LEONE (23 luglio – 22 agosto)
Cari giovani leoni, anche se l’inverno passato non è stato completamente positivo, questa estate farete una vacanza rilassante e divertente dove dimenticherete lo stress invernale. Evviva il sole!

VERGINE (23 agosto – 22 settembre)
Trascorrerete gran parte dell’estate con i vostri genitori, ma non preoccupatevi perché sarà comunque una vacanza divertente! Avrete l’opportunità di migliorare la vostra salute facendo lunghe passeggiate in montagna e nuotando molto al mare: attenti a non bruciarvi sotto il sole di agosto.

BILANCIA (23 settembre – 22 ottobre)
Cari ragazzi del segno della Bilancia, quest’estate sarà libera per fare quello che vorrete … ma solo se avete finito gli esami dell’IB! Gli altri studenti oltre ad andare al mare dovranno anche scrivere l’Extended Essay: è consigliato non farlo sotto l’ombrellone!

SCORPIONE (23 ottobre – 21 novembre)
Andrete in vacanza in un paese esotico dove farete nuove e divertenti esperienze. Avrete anche un lavoro estivo in spiaggia. Se farete un po’ di sport ogni settimana tornerete a scuola in forma per affrontare il nuovo anno con grinta ed energia … soprattutto per chi ha gli esami!

SAGITTARIO (22 novembre – 21 dicembre)
I vostri amici vi faranno una sorpresa quando meno ve lo aspetterete! Un incontro speciale cambierà la vostra vita se farete quella cosa importante che solo voi sapete. Attenti: se passerete tutto il tempo estivo con gli amici non arriverete abbastanza preparati a settembre!!!

CAPRICORNO (22 dicembre – 21 gennaio)
Ci sarà un’occasione particolare per conoscere una persona speciale: cercate di non perderla ma attenti anche a non perdere la testa altrimenti inizierete il nuovo anno scolastico poco concentrati! Non avrete problemi di salute.

ACQUARIO (22 gennaio – 19 febbraio)
Farete un viaggio con i vostri amici: comportatevi bene e il divertimento sarà garantito! Avrete varie opportunità per trovare un lavoro estivo che migliorerà la vostra vita e il vostro portafoglio.

PESCI (20 febbraio – 20 marzo)
Risolverete un problema con il vostro miglior amico con cui trascorrerete le vacanze. Se non l’avete ancora fatto, iniziate a studiare per gli esami orali, perché il tempo vola. La salute sarà ottima.

BUONE VACANZE A TUTTI E ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO!!!

SEI FESTAIOLO? Intervista ad alcuni studenti IB (Lara, grade 11)

Ecco il nome e l’età dei cinque studenti intervistati

Nome: Chelsea
Età: 16
Nazionalità: Americana

Nome:Matteo
Età:16
Nazionalità: Italiana

Nome: Omar
Età: 16
Nazionalità: Italo-australiana

Nome: Ligia
Età: 17
Nazionalità: Brasiliana

Nome: Sara
Età: 17
Nazionalità: Cingalese

DOMANDE

1. Che tipo di feste ti piacciono?

CHELSEA: Quelle con tante persone dove si balla per tutta la sera.
MATTEO: Quelle con poca gente.
OMAR: Mi piacciono le feste in piscina.
LIGIA: Mi piacciono le feste simili a quelle di capodanno.
SARA: Quelle in piscina

2. Una festa di cui ti ricordi

CHLSEA: Il 18esimo di una mia amica in cui ci siamo trovati in Prato della Valle. Poi cinque automobili Porsche sono venute a prenderci e ci hanno portato in discoteca: lì abbiamo cenato e ballato tantissimo.
MATTEO: La Festa dell’Oca a Mirano. Si mangiava tanta carne d’oca e poi si è fatto il Gioco dell’oca con le persone vere come pedine.
OMAR: La festa di compleanno dell’anno scorso del mio amico Stefano. Eravamo a casa sua con la nostra compagnia di amici: abbiamo mangiato bistecche e a intrattenerci c’era la scimmia ammaestrata di Salvatore.
LIGIA: La festa di compleanno della mia amica Alex. Eravamo a casa sua con degli amici: abbiamo mangiato la pizza e ballato.
SARA: La festa di Ingrid. Prima abbiamo mangiato al Munpub a Padova e poi siamo andati in giro per la città.

3. Che rapporto hai con le feste tradizionali?

CHELSEA: Mi piacciono perché si può stare insieme con la famiglia
MATTEO: Mi sono abbastanza indifferenti.
OMAR: Mi piacciono tanto.
LIGIA: Non ho niente contro le feste tradizionali.
SARA: Buono.

4. Come festeggi il compleanno?

CHELSEA: Vado in centro a Vicenza insieme agli amici più cari e poi andiamo in discoteca.
MATTEO: A casa con tutta la famiglia.
OMAR: Prima festeggio con la famiglia, poi il weekend successivo festeggio con gli amici.
LIGIA: Con gli amici.
SARA: Invito tutti gli amici a cena.

5. Se potessi organizzare una festa, che tipo di festa faresti?

CHELSEA: Mi piacerebbe organizzare una festa hawaiana al mare.
MATTEO: Una festa con molte attività.
OMAR: Farei una festa a Villa Barbieri.
LIGIA: Dipende dall’occasione.
SARA: Una festa in maschera, vestiti da animali selvaggi.

domenica 26 aprile 2009

Intervista immaginaria a Guido Laremi. (Saeko M.)


Intervista immaginaria a Guido Laremi, uno dei protagonisti del romanzo "Due di due" (2005) di Andrea De Carlo.

Tutti sanno chi è Guido Laremi, il protagonista del famoso romanzo “Due di Due”. Il libro è suddiviso in due parti che corrispondono a due diverse fasi della sua vita: l’adolescenza e la vita da adulto. Il tema fondamentale del libro è l’evoluzione della sua amicizia con Mario nel corso degli anni. Abbiamo intervistato Guido, il personaggio più affascinante del libro, che ha risposto ad una serie di domande riguardo alla sua personalità e all’amicizia, rivelandoci i suoi sentimenti verso il suo caro amico Mario.




Intervistatore:

“Il libro Due di Due ha sicuramente avuto un grande successo, e soprattutto i giovani hanno provato simpatia verso Guido. Cosa ne pensa di questa cosa? E qual è, secondo lei, il motivo di questo fenomeno?”

Guido:
“Bhè, a dire il vero io sono un personaggio molto strano, ho un carattere forte e fingo di essere insofferente ed indifferente anche se in fondo sono molto sensibile e debole. Secondo me, tanti ragazzi provano questo senso di ammirazione nei miei confronti, soprattutto per il mio stile ribelle e indipendente. Direi che sono un ragazzo forte in confronto agli altri, anche perché riesco a mascherare la mia debolezza. Il mio carisma, il fatto di essere capace di convincere le persone attraverso i discorsi persuasivi, è uno dei fattori più importanti del mio fascino. Infatti, Mario prova attrazione per me proprio perchè abbiamo un carattere completamente opposto: io sono un ragazzo attivo, determinato e sempre sicuro di me, Mario invece è passivo, insicuro e si lascia trascinare dal mio entusiasmo vulcanico.”

Intervistatore:
“ Sì, infatti è proprio questo che volevo sapere... le dispiacerebbe parlare un po’ della vostra amicizia?”

Guido:
“ Uhm...credo che sia un’amicizia nata lentamente ed il legame si rafforza con il tempo. All’ inizio si vede che il nostro rapporto non è una cosa seria, anzi. Ma, a mano a mano che abbiamo cominciato a scambiarci le idee, abbiamo cominciato a capirci di più. Insomma, direi che da questo momento ho iniziato a dare importanza all’amicizia. Non c’è nessun dubbio che la nostra forma d’amicizia è assai particolare, fatta di poche parole... Ma, comunque sono sicuro che la relazione spirituale ci sia sempre stata tra di noi....”

Intervistatore:
“ Quindi, com’è secondo lei un’amicizia ideale?”

Guido:
“ Sinceramente, non riesco a definire a parole cosa sia un’amicizia ideale. Ma, il fatto di sentirsi legati fortemente anche se non ci si tiene in contatto, secondo me è già una bella cosa. L’ importante non è solo trovarsi ed uscire insieme, ma il fatto di sentirsi sempre vicini nonostante la distanza....”

Intervistatore:
“ Alla fine, come mai ha scelto Mario come suo migliore amico?”

Guido:
“ Hahaha....non sono stato io a sceglierlo, è semplicemente il fatto che siamo fatti uno per l’altro. Infatti, io gli voglio tanto bene anche se non riesco al esprimerlo a parole. Fino ad adesso ho vissuto una vita infelice, incapace di stabilire una relazione seria con nessuno e nessun posto. Per questo motivo, ho vagabondato per il mondo in cerca di un luogo sicuro. Ma alla fine non sono riuscito a trovarlo....Solo quando sto da Mario, sento di essere a mio agio e tranquillo... Insomma, lui è l’unica persona in questo mondo di cui mi possa fidare”

Intervistatore:
“ E’ una fortuna trovare un’amicizia come questa! La nostra intervista si conclude qui. Grazie per la sua disponibilità.”

(Saeko Muramastu)

domenica 19 aprile 2009

Quando la tecnologia ti si rivolta contro... (Vince Marcantonio)


Tecnologia... una meraviglia che ormai fa parte della vita quotidiana di tutti e della quale non possiamo più fare a meno. Ora tutto è automatizzato…. anche le case. E’ bella l’idea di avere una casa dove tutto è automatico, dove le macchine fanno tutto al posto tuo. Però cosa succede se la tecnologia fallisce?
Sono andato a casa di Sofia. Quella con la casa tutta tecnologica. Adoro la tecnologia, non potevo rifiutare la sua proposta di restare da lei per qualche giorno! Sinceramente, è stato un weekend incredibilmente... terribile! Ho intuito che qualcosa non andava quando vernerdì sera è saltata la corrente. Poi, quando il sistema si è riavviato le luci hanno cominciato a spegnersi. Nel buio, io e Sofia ci siamo messi a cercare una pila. Come in un film horror… non sono riuscito a dormire per quasi tutta la notte.
Sfortunatamente, è arrivato sabato. Alle 8 è suonata la sveglia e non solo... musica ‘house’ ad alto volume accompagnava un voce ellettronica che ripeteva “Sveglia, Sofia!”. Dopo questo brusco risveglio, sono andato a farmi una doccia. Anzi, ci ho provato. La doccia, che era grande come una stanza, mi ha spruzzato con acqua ad alta pressione, e poi quella voce ellettronica rideva! Arrabbiato, sono andato in cucina (mi viene fame quando mi arrabbio) però il frigorifero era chiuso ermeticamente e non riuscivo ad aprirlo.
Stanco, puzzolante, e affamato, sono andato in salotto a guardare la tv. Ho chiesto al telecomando integrato di mettere sul telegiornale però mi ha risposte dicendo che l’unico canale disponibile era MTV. Che incubo! E Sofia, dov’era? Chiusa in camera sua perchè la porta murale non si apriva. Ho provato ad aprirla però il computer che controllava la casa era bloccato. Naturalmente, sono saltato fuori dalla finestra digitale e sono scappato a casa, lasciando Sofia alle prese con la sua casa automatica… Buona fortuna con la tecnologia!

(Vince Marcantonio)

Recensione: Non abbiate paura se siete rimasti a casa. (Yohai N.)



Regista:
Gabriele Salvatores

Anno: 2003

Genere:Drammatico

Con: Giuseppe Cristiano (Michele), Diego Abatantuono (Sergio), Aitana Sánchez-Gijón (mamma di Michele), Dino Abbrescia (papà di Michele).


Film non brutto ma non bello, non noioso ma neanche troppo interessante, se siete rimasti a casa in occasione dell’ultima proiezione non avete perso più di tanto, e lo scoprirete anche se noleggiate il DVD. Il film “Io non ho paura”è stato adattato al grande schermo dall’omonimo romanzo di Nicolò Ammaniti a cura del noto regista Gabriele Salvatores. La storia si svolge in un piccolo paesino del meridione, dove un giorno Michele, il protagonista undicenne del film, trova una cosa spaventosa in un buco nascosto: una gamba di un bambino. Immediatamente scappa, ma poi torna e scopre che la gamba appartiene a un bambino vivo tenuto in ostaggio. In seguito, scopriamo con Michele il mistero che circonda questo bambino nel buco.

I temi che vengono affrontati nel film sono l’amicizia, la fantasia, la crescita, il tradimento, rapporti familiari e infine la paura. Sembra che ci siano dei temi che sono stati aggiunti nel film per motivi commerciali per attirare un pubblico più vasto. Non c’è un forte messaggio alle fine, il che fa pensare ad un libro giallo con un finale aperto.

I ruoli degli attori adulti vengono interpretati bene, ma i ragazzi lasciano a desiderare. In compenso, la sceneggiatura è molto ben fatta e Salvatores ci mostra delle scene bellissime: peccato che la musica che le accompagna non sia adatta alla storia e disturbi la visione del film! È il tipo di film che in generale non soffri quando lo guardi ma di cui neanche ti ricordi la mattina dopo. I vostri bambini si divertiranno più di voi.

(Yohai Nitzani)

giovedì 16 aprile 2009

Dal film "Quando sei nato non puoi più nasconderti (Saeko M.)"

Regista : Marco Tullio Giordana
Genere: Drammatico
Anno: 2005
Con: Alessio Boni, Michela Cescon, Rodolfo Corsato, Matteo Gadola, Andrea Tidona, Adriana Asti


Trama:


Sandro è il giovane figlio di un industriale bresciano. La sua esperienza quotidiana lo mette a contatto con persone provenienti da diversi paesi extracomunitari ma la sorte che lo attende gliene farà sperimentare direttamente le profonde sofferenze. Infatti, nel corso di una vacanza in barca a vela verrà sbalzato fuoribordo, creduto morto dai genitori ma salvato e issato a bordo di una 'carretta del mare' che trasporta clandestini. Qui diventerà amico di due giovani romeni, Radu e Alina. Una volta sbarcati e alloggiati in un centro di raccolta i tre conserveranno il loro legame al punto che Sandro chiederà ai genitori di adottarli. I due però tradiranno la fiducia loro accordata anche se Sandro non smetterà di sostenerli.



Gli alunni della classe 12 hanno inventato degli articoli di cronaca basati sulla storia di questo film. Ecco un esempio:

Dodicenne figlio di un ricco imprenditore bresciano portato in salvo in una nave clandestina


VIVO GRAZIE AI CLANDESTINI!
Era caduto in mare dalla barca a vela in cui viaggiava con il padre.


E' accaduto durante la notte del 17 luglio, quando padre e figlio stavano viaggiando con la loro barca a vela. Secondo la testimonianza del padre, pare che il bambino sia caduto in mare nella notte profonda, proprio quando lui e il suo amico Giuseppe Mazzini, stavano discutendo sulla direzione da prendere. Mentre loro parlavano chiusi in una stanzina, il bambino si era svegliato ed era uscito fuori per respirare l’ aria pura.
Ma in quel momento, quando la barca si è inclinata a causa di una grossa ondata, il bambino ha perso l’ equilibrio ed è caduto in mezzo al mare non riuscendo pero’ a ritornare sulla barca. In quel momento, il bambino è stato completamente sommerso dall’ acqua e non sapeva cosa fare….
Oddio, ho avuto una pessima esperienza! Non ci voglio neanche pensare… Quando mi sono accorto di essere completamente solo, e che chiedere aiuto a qualcuno era una cosa assolutamente inutile, ho cominciato a piangere… Avevo un forte desiderio di vivere e di ritornare dai miei genitori…All’ inizio ho pensato sul serio di morire in mezzo a quel mare enorme, divorato dagli squali, fino a che sono stato portato in salvo da una specie di nave clandestina…” così ci racconta la sua esperienza Sandro Bruni, il ragazzino dodicenne, figlio di un ricco imprenditore bresciano.
Infatti, lui è stato salvato proprio da una nave clandestina, che trasportava una quantità enorme di gente straniera in Italia. Sandro ha fatto amicizia con due ragazzi rumeni Radu e Alina che gli hanno sia salvato la vita sia fatto compagnia durante “il viaggio” nella nave.
Non c’è dubbio sul fatto che la maggior parte dei clandestini vengono trattati male e senza alcun rispetto da parte dei paesi ricchi, e spesso vengono anche disprezzati solo per essere clandestini. Ma questo evento ci dimostra che anche queste persone, spesso vittime dei nostri pregiudizi, possono darci un esempio di generosità e di solidarietà.
(Saeko M.)