lunedì 21 maggio 2007

Tra amicizia e paura (Thilini Perera)



Da Vedere...



TRA AMICIZIA E PAURA...



Un approccio diverso dal solito... Un mix di amicizia e gioventù con conflitti fra adulti e paura. Il protagonista, Michele ci viene presentato mentre gioca con i suoi amici in un campo di grano su una collina. L’ambientazione è probabilmente un paese del sud Italia. Michele perde una gara a causa di sua sorella e deve pagare la penitenza. Gli dicono di arrampicarsi sul tetto di una casa abbandonata e saltare dall’alto. Durante questa prova di coraggio, Michele vede un buco sotto terra coperto da una lastra e intorno ci sono piatti e pentole come se qualcuno vivesse in questa casa deteriorata. Dopo il ritorno a casa, la curiosità di Michele insieme alle fantasie dell’infanzia lo attirano alla casa abbandonata, e alla fine decide di scovare il mistero che lo tormenta. Cammina verso la casa e apre il coperchio del buco per dare un’occhiata dentro. Ciò che scopre va oltre la sua immaginazione più creativa: vede una gamba. Corre il più lontano possibile dalla scena del delitto, pensando ad un omicidio. Anche se la paura gli trattiene il respiro, ritorna mostrando un coraggio enorme per un bambino della sua età. Tira una pietra per vedere se “la gamba” è viva, e invece trova Filippo, un bambino biondo in condizioni penose con gli occhi appiccicati.

Dopo altre visite, Michele scopre che Filippo è stato rapito e tenuto in ostaggio dai suo genitori! E che i genitori di Filippo lo stanno cercando in tutto il paese. Si ritrova così di fronte ad una situazione difficile in cui scopre che i suoi genitori non sono la fonte di giustizia e benevolenza che credeva che fossero. Dall’altro lato è anche spinto ad aiutare Filippo, impaurito e senza genitori. Questa storia racconta la decisione da adulto di un bambino col cuore d’oro.

Un’interpretazione molto convincente da parte di Giuseppe Cristiano (Michele) e Mattia Di Pierro (Filippo), i due attori principali del film. Un’ambientazione che aiuta molto la trama e la vivacità del film, resa a tratti divertente da scene buffe come quella con Felice Natale (Giorgio Caroccia) che danza in mutande.

La differenza di ritmo dà un tocco più interessante al film, con scene lente, per esempio il tempo passato con la madre, e scene veloci per esempio quando scopre il bambino.

Un miscela di interessanti qualità per un film di Gabriele Salvatores e un tocco di classe con la presenza di Diego Abatantuono nella parte di Sergio, il capo della banda dei rapitori. Insomma, un bel film educativo e emozionante.

Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Nicolò Ammaniti.



(Thilini Perera)

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