domenica 20 maggio 2007

Rapimento spaziale (Thilini Perera)


Dovrei essere contenta di essere stata forse l’unica scelta tra miliardi di persone, ma se potessi cambiare la mia esperienza con chiunque lo farei subito senza nessuna esitazione.
Anch’io avevo una vita normale una volta, ormai molto tempo fa, con una famiglia tutta mia e dei bambini mervigliosi che mi correvano intorno nella mia perfetta vita. Ma la perfetta vita che conducevo mi è crollata addosso. Tutti i miei problemi sono cominciati quando ho deciso di separarmi da mio marito. Ricevevo delle telefonite anonime che mi dicevano che mio marito si trovava con un’altra donna, e un giorno ho deciso di seguirlo e vedere se queste chiacchiere erano vere. Quando ho scoperto che mio marito non mi era fedele, ho soffocato la mia rabbia, ho pacificamente lasciato la mia casa e sono andata a casa dei miei genitori. Mi hanno accolto senza chiedere nessuna spiegazione, e sono loro molto riconoscente per questo.
Andavo tutti i giorni dal mio avvocato per lagalizzare il divorzio e ottenere l’affidamento dei bambini. E qulche volta restavo nel suo ufficio fino a tardi parlando degli anni passati insieme, anche perchè il mio avvocato era la mia migliore amica dai giorni della scuola a abbiamo superato tante difficoltà insieme. Mi ricordo quella notte perfettamente come se fosse ieri, io e Julia abbiamo parlato a lungo delle nostre vite e dei nostri errori. Avevamo ordinato due bottiglie di vino e mi sentivo leggermente ubriaca quando ho deciso di andare a casa. Ho insistito per guidare da sola e sono salita in macchina pensando che non ero cosi ubriaca da non poter guidare. La mia macchina era l’unica in strada a quell’ora e mi sentivo sicura perchè potevo guidare come mi pareva.
Dopo qulache minuto la mia macchina si è fermata in mezzo alla strada senza motivo. Sono scesa per vedere cosa era successo. All’improvviso ho sentito un rumore ad alta frequenza dietro di me. Quando mi sono girata, una luce bianca molto forte mi ha accecata e dopo aver sentito un forte dolore alla testa ho perso i sensi. Quando mi sono ripresa, ricordo bene che era mattina ed ero sdraiata in un letto di ospedale, con tante persone intorno a me che mi tempestavano di domande. Ho chiuso gli occhi. Mi devo essere addormentata perchè quando mi sono ripresa per la seconda volta ho visto i miei genitori. Per mia fortuna sono stata dimessa pochi giorni dopo. I medici non hanno trovato niente di strano nel mio fisico, nonostante li avessi avvisati del dolore che avevo allo stomaco, mi hanno detto di non proccuparmi.
Due mesi dopo, il dolore allo stomaco è aumentato, e mi hanno raccomanadato di tornare all’ospedale. Sono andata dal mio dottore di fiducia Dr. Gemito, dopo un paio di raggi X, il mio dottore mi ha sorriso. Mi ha preso le mani e mi ha detto che aspettavo un bambino. Io ero completamente sconvolta, anche perchè vivevo ormai da tanto a casa dei miei genitori a causa del divorzio in corso. Non c’era una spiegazione valida per questa novità che per di più mi avrebbe procurato tante complicazioni: Achille, mio marito avrebbe infatti avuto un vantaggio contro di me in tirbunale per ottenere l’affidamento dei bambini. La prima cosa che mi è venuta in mente è che dovevo assolutamente consultare il mio avvocato. Julia mi ha subito consigliato di tenere questo fatto nascosto, ma subito dopo mi ha tempestato di domande sulla faccenda. Non sapevo cosa dire, c’era ancora un buco nella mia memoria. Ma alla fine me ne sono fatta una ragione
Erano passati cinque mesi dopo il divorzio e vivevo in un appartamento con i miei bambini. La pancia si vedeva chiaramente adesso e per fortuna il mio ex-marito era all’estero. Avevo detto a tutti che il bambino era di mio marito prima del divorzio. E come avevo fatto nei precendenti parti, non volevo sapere se il bambino era maschio o femmina. E alla fine è arrivato il giorno un cui dovevo partorire, quando in un negozio di abiti per bambini ho sentito che dovevo assolutamente correre in ospedale. Non era sucesso niente ma io, essendo una persona molto cauta, non volevo correre nessun rischio. Ero quasi a tre ore dall’ospedale ed erano le 7:30 e nessuno mi rispondeva al telefono. Così ho preso la macchina, anche perchè non mi sentivo così male da non poter guidare, stranamente. Quando ero in autostrada all’improviso ho visto la luce che avevo visto il giorno dell’incidente. Non avrei mai potuto dimenticare quella luce. Quando ho provato ad accostare, ho sentito che non avevo più il controllo dell’auto. Era come se qualcun altro controllasse la macchina. Per il dolore che cominciava ad aumentare e per l’emozione devo essere svenuta perchè non ricordo niente di quel momento.
Quando ho aperto gli occhi ero in una stanza bianca piena di luci accecanti. Sentivo delle voci ma non vedevo da dove provenivano. Dopo un po’ ho visto un essere di carnagione verde con occhi grandissimi e gialli. Mi ha detto di non avere paura che durante il parto non avrei sentito dolore. Gli ho chiesto chi fosse e cosa facevo in quella camera e dove ero, ma lui mi ha detto di non preoccuparmi. Dopo di lui un altro essere mi ha parlato, lui mi ha detto che mi trovavo in una navicella aliena e che ero stato selezionata per un esperimento che avrebbe migliorato la vita futura per gli umani. Mi ha anche detto che il bambino che portavo era un alieno e avrei sentito molto dolore nelle ore successive alla nascita di mio figlio. Non volevo ragionare e mi ero limitata ad ascoltare e fare quel che mi dicevano.
Nelle ore che sono seguite ho provato un dolore che non avevo mai provato in tutta la mia vita. Era come se mi stessero strappando la pelle. Sentivo di svenire qualche volta ma non mi lasciavano svenire. Dopo tre ore di inferno il dolore è diminuito e mi hanno ringraziato dopo avermi dato qualche anestetico. Mi hanno offerto un bicchiere di una sostanza liquida blu che ho bevuto. Mi devo essere addormentata, perchè quando mi sono svegliata ero davanti alla porta di casa mia. Nessuno mi ha creduto, però gli Alieni mi hanno lasciato un segno sulla pancia: una voglia a forma ovale con due occhi ai lati.

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