mercoledì 12 maggio 2010

Testo ispirato al dipinto "La bergère" di Camille Pissarro (Kirill B., classe 11))

Sogno di una mattina di mezz’autunno

Era una giornata sorprendentemente afosa e molto calda per  essere a fine dicembre. Uscii dalla stalla per cercare Olivia, e la vidi tutta assorta, con uno sguardo sognante ed un 'espressione dolcemente vuota, appoggiata contro il muretto esterno, quello tutto ricoperto di edera. Aveva in mano quel frustino verde e ruvido dal quale non si separava mai, e lo usava per dare vaghi colpetti ai fiori dell’edera. Era uno spettacolo unico: la sua lunga gonna blu lavanda, fatta di cotone, accentuava in modo eccessivo il volume dei suoi fianchi, conferendole un’aria alquanto buffa. La sua maglia nera le andava un po’ corta sulle maniche ed un cappello giallo con delle sfumature a pallini color rosso le copriva i capelli. Le sue calze erano la ciliegina sulla torta: rosse, quasi arancione, messe in ancor più allegro risalto dalle scarpe gialle che indossava. La sua carnagione bianca, pallida, ma allo stesso tempo candida come quella di un angelo, giustificava quella sua apparente assenza mentale, come volendo dire: “Sono troppo bella, sono un angelo”. L’edera che ricopriva il muretto sul quale Oliva era appoggiata era un caleidoscopio di giallo e di verde simbolico dell’autunno. In lontananza un albero dominava la radura proprio dietro al muretto. Sembrava che tutto quello che era attorno ad Olivia non esistesse, o meglio, fosse solo un’unica mistura, un insieme compatto ma che aveva come solo scopo quello di mettere in risalto la sua figura. La chiamai due volte, ma rimase immobile senza rivolgermi la minima attenzione. Alla terza volta, alzando un po’ la voce, Olivia fu presa da un sussulto improvviso, e rendendosi conto della mia presenza, si ricompose, si alzò in piedi, e venne verso di me. “Scusa papà, sono uscita un attimo dopo aver riempito l’abbeveratoio dei cavalli... faceva così caldo!”. Le sorrisi, ripensando per un attimo a quello straordinario spettacolo al quale  avevo assistito fino a qualche secondo fa, e con un tono dolce le dissi “Non ti preoccupare Olivia, adesso però torna dentro che tua madre ha bisogno del tuo aiuto”, ed è corsa via: che ragazza singolare!

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