domenica 16 maggio 2010

Testo ispirato al dipinto "Chemin creux, effet de neige" di Armand Guillaumin (Ravi K., classe 11)

Mercoledì 26 gennaio

Caro diario,
molte volte mi chiedo cosa porti in serbo la mia vita. Alle volte è spensierata e imprevedibile mentre in altre circostanze si rivela monotona. Stamattina sono tornato da Parigi. La mia permanenza lì è durata due giorni durante i quali mi sono recato al museo d'Orsay per studiare i quadri impressionisti di Armand Guillaumin. I pomeriggi sono passati molto lentamente perchè i quadri si assomigliavano tutti e mi sembravano piuttosto banali. Stamane però era molto diverso: mi sentivo finalmente spensierato! Sarà stata l'aria italiana, o la vista della neve accumulata ai lati delle strade... questo proprio non lo so! Fatto sta che stavo rientrando a casa a piedi perchè il sentiero che conduce alla frazione Costofreddo era ricoperta di neve. La camminata è assai lunga e tortuosa e a peggiorare le cose faceva molto freddo e io indossavo una giacca leggera. Non c'era nemmeno un po' di sole a causa delle querce che costeggiano il sentiero. Ad un certo punto è arrivato il momento più inquietante e allo stesso tempo sorprendente: stavo vedendo la copia identica ma reale di un'opera di Guillaumin dal titolo "Chemin creux, effet de neige". Era esposta al museo d'Orsay e io la trovavo orribile. Sono rimasto a bocca aperta. Un'anziana signora stava lentamente percorrendo il sentiero dandomi le spalle. Coperta da un velo bordeaux, sembrava che fosse l'unica persona vivente a causa della desolazione del paesaggio. La neve si stava sciogliendo, creando del fango che mi sporcava i pantaloni. Gli alberi e i cespugli spogli sulla sinistra rappresentavano la tristezza del luogo mentre sulla destra una recinzione con il filo spinato separava il cielo dalla terra. Questa sensazione di solitudine mi ha fatto sentire abbattuto. Nonostante ciò, mi sono reso conto che non sempre si possono descrivere eventi come coincidenze...

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