lunedì 19 maggio 2008

Lettera aperta... al "Vecchio Alex" (Yohai N.)

Lettera aperta al protagonista del romanzo "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" (1995), di Enrico Brizzi.

Caro Vecchio Alex,
ho letto la tua storia e devo dire che l’ho trovata abbastanza interessante. Molti giovani si identificano in te e pensano di trovarsi in situazioni simili alle tue. Tuttavia, anche se io penso che la tua storia sia molto realistica, non ritengo che dia una risposta a tutti quegli sciocchi che pensano che “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” sia un’opera d’arte e che perciò abbia qualcosa da insegnare ai tuoi coetanei. E’ un po’ come fare una visita da uno psicologo muto, che ti capisce ma non ti dà nessun consiglio.
Mi è piaciuta la tua relazione con Aidi, il fatto che eravate insieme senza “stare insieme”. Le tue descrizioni sono molto romantiche, e anche se non vi baciavate eravate contentissimi. Lei ti capiva e tu eri sicuro che Aidi fosse diversa da tutte le altre e che lei ti avrebbe aiutato ad uscire dal “libro”che ti imprigionava.
Ma nonostante questo rapporto speciale, tu sei un bastardo... te ne vai in Inghilterra e te la fai con una giapponese e con una bionda, e poi ti incazzi pure quando un altro ragazzo ci prova con Aidi!!
Ma che tipo di persona sei?? Non fai altro che riflettere... la tua storia è una grande riflessione su una vita che non vivi, perchè invece di vivere pensi. Le persone di solito si concentrano su come si sentono nel presente e non come si sentivano in passato e come si sentiranno in futuro. Per questo, penso che il tuo “Archivio magnetico” (il diario delle tue mille riflessioni) meriterebbe di essere bruciato e che presto nessuno si ricorderà dell’esistenza del “vecchio Alex”.
Eri bravo a scuola. Perchè non ti sei mantenuto così? Solo per qualche libro che hai letto devi decidere di cambiare il tuo atteggiamento verso la vita? Forse la scuola non ti piace, però devi pensare anche alle conseguenze delle tue azioni. Uno che segue la tua strada che prospettive ha? Ritrovarsi in futuro a chiedersi: “Perchè sono qui? Forse se mi fossi impegnato un po’ di più a scuola la mia vita sarebbe stata diversa...”. Forse pensi che la vita sia lunga, sdraiato sul divano in boxer, con la coca cola in mano e le cuffie sulle orecchie. Non sei nè pronto nè disposto a pianificare niente, sei un passeggero del treno della tua vita quando potresti essere il macchinista.
Martino ti ha mandato una lettera in cui esprimeva la sua stanchezza di vivere e la sua intenzione di uccidersi. Perchè non sei corso ad aiutarlo? Se avessi pensato un pochino, forse non saresti dovuto andare a cambiare i fiori sulla sua lapide e dedicare canzoni che non hai scritto ad un amico che non c’è più!
Se davvero tanti adolescenti si identificano in te, significa che noi giovani siamo un gruppo di cretini. Non so gli altri, ma io la risposta su come smettere di essere cretino non l’ho trovata nella tua storia.
Comunque... mi piacciono i tuoi gusti musicali!
Con affetto,
Yohai

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